
In Europa solo il 9% della superficie agricola è coltivata con il metodo biologico, con un tasso in crescita, ma di questo passo ci sono stime che attestano che nel 2030 arriveremo a coltivare a biologico il 18% della superficie agricola, distanti ancora dall’obiettivo prefissato con “Farm to Fork”, per tali motivi oggi l’Europa rilancia, fornendo agli Stati Membri gli strumenti per raggiungere soglia 25%. L’Italia nel 2019 vedeva crescere ancora la superficie biologica per raggiungere quota 16%.
Nella prossima programmazione 2023 – 2027 i programmi ecologici verranno sostenuti da fondi che andranno dai 38 ai 58 miliardi di euro, di contro gli Stati Membri dovranno concepire piani d’azione nazionali che vadano nella direzione di un aumento della quota nazionale di agricoltura biologica. Attualmente le differenze di quote % tra i vari Stati Membri sono molto importanti in un range che va da meno del’ 1% fino a oltre il 25%.
Tra gli incentivi che serviranno a raggiungere la “quota obiettivo del 25%” vi sarà lo stimolo al consumo di alimenti biologici con uno stanziamento di 49 miliardi di euro per il 2021 per le politiche di promozione e gli appalti pubblici green (integrazione di prodotti bio nei criteri minimi obbligatori per gli appalti).
Tra e iniziative significative vi sarà l’istituzione della “Giornata del biologico”, la promozione e valorizzazione dei “distretti biologici”, il tutto nell’ottica di creare una maggiore attenzione dei privati nei confronti del settore biologico tale da innescare una virtuosa maggiore richiesta di prodotti bio e di conseguenza un incremento di tali produzioni.
Gli agricoltori dovranno valutare attentamente le opportunità dettate dal settore del biologico cercando di farsi promotori attivi e consapevoli, non solo per quanto riguarda le produzioni tradizionali, ma allargando i propri orizzonti anche a produzioni non esclusivamente alimentari.
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