Il recupero produttivo delle coltivazioni agricole (vite e olivo) è stato effettuato senza grosse opere di movimentazione terra, salvaguardando l’assetto geomorfologico (ciglioni, terrazzamenti, fosse livellari e impluvi di sgrondo) e procedendo, in ordine cronologico, come segue:
- decespugliamento e trinciatura dell’area oggetto di intervento
- taglio di piante arbustive e arboree, appezzatura ed eliminazione del materiale di risulta mediante cippatura
- scasso del terreno e zappettatura andante con escavatore allo scopo di interrare/eliminare i residui vegetali ed eliminare l’apparato radicale delle specie arbustive.
Recuperato l’assetto originario del terreno, si procede alla realizzazione dei nuovi impianti.
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Le opere
Ci occupiamo della gestione di tutto il processo, dalla fase progettuale a quella realizzativa
Progetti di successo
All'origine di ogni progetto di successo c'è sempre una buona idea, che deve essere valutata con un progetto di fattibilità.
Realizzazione di un nuovo vigneto
I terreni interessati dai lavori sono stati lavorati con minimi movimenti di terra onde evitare pericoli di ristagno idrico e riduzione di fertilità del terreno stesso. In particolare deve essere assicurata la regimazione delle acque superficiali mediante la creazione e ripristino di fosse e fossette permanenti.
Dopo aver effettuato lo squadro del terreno si procede alla realizzazione dello scasso del terreno localizzato sulla fila mediante apertura e contestuale richiusura di un fosso lungo quanto la fila delle dimensioni di circa 50×50 cm (scasso del terreno localizzato sulla fila). Durante questa fase si procede ad effettuare la concimazione di impianto.
Seguirà l’impianto vero e proprio mediante piantumazione delle “barbatelle” e realizzazione delle opere di sostegno (pali in legno di castagno e fili di ferro zincato).
Il sesto d’impianto realizzato consentirà di ottenere produzioni soddisfacenti ad ettaro e di elevata qualità globale, in estratto e serbevolezza. Principalmente verranno costruiti tre vini aziendali di elevato livello qualitativo, di cui il capostipite potrebbe essere un blending fra Cabernet Sauvignon e Merlot, mentre il secondo vino potrebbe essere un blending fra Merlot e Cabernet Franc, oltre alla produzione di un vino aromatico a base di Traminer e uve a bacca bianca.
Realizzazione di un nuovo oliveto specializzato
Anche le superfici ad oliveto sono state reimpiantate con varietà tipiche del germoplasma Toscano, quali Leccino, Frantoio, Moraiolo, Pendolino e Maurino e rigorosamente certificate virus free.
L’impianto dell’oliveto sé stato realizzato a “buche” delle dimensioni di circa 80x80x80 cm.
I lavori di impianto hanno previsto lavorazioni di affinamento del terreno, squadro e messa a dimora delle piante adeguatamente concimate. Il sesto di impianto adottato di 5m x 5m prevede il sostegno a ogni pianta con palo tutore del diametro di 6/8 cm.
Gli interventi eseguiti rappresentano un miglioramento non solo in termini paesaggistici e ambientali ma soprattutto in termini di difesa idrogeologica. Le acque piovane potranno penetrare in profondità od essere regimate opportunamente senza pericolo di ruscellamenti con incanalamento selvaggio.